sabato 7 agosto 2010

Chi scrive è un amico, non un avversario critico, e voi lo sapete perfettamente. Io sono stato in tempi non sospetti, quando mi occupavo dei Guardiani delle Acque, tra i primi a proporre la richiesta dello stato di crisi, e rimango convinto della sua assoluta necessità. Semmai forse è troppo tardi. Ma lo stato di crisi, anche fosse decretato e rapidamente è e deve essere solo il primo passo di una percorso. Percorso che deve obbligatoriamente portare ad altri passi successivi. Mi spiego. Chianciano ha essenzialmente due problemi: poche presenze per il numero dei posti letto e scarsa qualità delle strutture ricettive. Dobbiamo perciò aumentare le presenze e diminuire i posti letto da un lato e dall'altro migliorare le strutture alberghiere. Questo può avvenire solo nell'ambito di una TRASFORMAZIONE URBANA totale. La attivazione di uno Strumento di Trasformazione Urbana (STU) è quindi il primo e necessario passo. Il programma della attuale amministrazione prevede già che per aumentare le presenze due azioni debbano essere lo stimolo alla politica termale e la creazione di un parco tematico. Tutto questo era nel programma elettorale della signora Ferranti. E questo l'amministrazione deve impegnarsi a realizzare. Da una parte, perciò, è necessario dare corpo alle proposte del comitato Terme Sanità e Natura, per una più forte azione per il rilancio del termalismo, indispensabile a mantenere e rilanciare la vocazione termale del nostro paese, dall'altra battersi per stimolare capitali privati a investire nel nostro territorio per un Parco Tematico. Perchè l'unica opzione turistica che pur non contrastando con la nostra vocazione termale può credibilmente portare un numero di presenze tale da contribuire al salvataggio della nostra città è questa. Tutte le altre, dal congressuale, al fieristico, allo sportivo, tanto caro al mio caro amico assessore Piccinelli , possono solo essere considerate complementari, mai tali da sostituirsi al termalismo ed al ludico tematico. Solo con un intervento comunale, a stralcio sul Piano Strutturale, che identifichi in questi due temi il rilancio di Chianciano, sarà (forse) possibile, qualora ottenessimo il tanto dibattuto Stato di Crisi, por fine a questa specie di morte annunciata che è la storia recente di questo paese. Unendo a ciò la delocalizzazione e variazione d'uso dei volumi (ex)alberghieri, con la conseguente selezione delle aziende alberghiere da salvare come tali, con azioni di stimolo alle attività commerciali, riorganizzazione del bailamme dei centri commerciali naturali, incentivi fiscali, cooperazione tra sindacati e associazioni di categoria, una azione forte sulle banche per spalmare i debiti, contributi per le ristrutturazioni. Dobbiamo agire sulle tasse comunali, sulla TIA, l'ICI. E TUTTO QUESTO RAPIDAMENTE, altrimenti sarà tutto inutile! Perchè il fattore tempo è assolutamente contro di noi. Chianciano muore domani, forse anche prima. Ed alla sua morte non ci sarà nessuno che si potrà sentire immune dalle conseguenze, che sono già nell'aria, negli occhi e nelle parole dei chiancianesi, nessuno che potrà attraversare indenne questa catastrofe. Occorre il coraggio per inchiodare Provincia, Regione, Stato alle loro responsabilità, occorre la forza morale di andare a tenere un consiglio comunale nella corsia nord dell’autosole, se necessario, sindaco con la fascia tricolore in testa.